DI QUANDO E’ L’ETA’ ADULTA LA MIGLIORE DELLA VITA
Siamo cresciuti col falso mito che l’infanzia sia, in linea generale, l’epoca d’oro della vita, fatta di gnomi, unicorni ed altre figure incantate, doverosamente distante anni luce da minacce, orchi e mostri. Anche la giovinezza, nell'ideale comune, non se la passa male: resta un periodo di spensieratezza, amici, uscite e rocamboleschi tentativi di fare i ‘grandi’. E’ bello quando va così, anzi, giusto.
Ma molte volte, davvero molte, le esperienze dell’infanzia e della giovinezza sono tutto fuorchè rosee. La parte iniziale della vita può essere un ripido ed ostacolato sentiero di montagna che richiede un’attrezzatura che un bambino non può già possedere. Famiglie in crisi, genitori difficili, esperienze avverse, negligenze, traumi ecc, sono tra le botte che il destino può riservare quando si è piccoli. L’infanzia non è immune dalla cose brutte, anzi.
E allora succede che, già provati e temprati da un inizio arduo e complicato, si scopre che crescere non è affatto male perchè può corrispondere a liberarsi da quelle catene da cui, finchè si è ancora piccoli e bisogni, per forza di cose si dipende. Crescere diventa avere libertà, decidere per sé, essere autonomi, sperimentare, imparare modi inediti di stare in relazione con gli altri, scoprire affetti, incontrare le persone giuste e fare le cose giuste per noi.
In barba a chi dice che si stava meglio da bimbi…beh dipende! L’età adulta può diventare l’età dell’oro, della serenità, della completezza, in cui quel bambino ferito, finalmente, trova sicurezza e conforto nelle parole dell’uomo e della donna che si è diventati: “Visto? Andrà tutto bene, promesso!”
Photo by Hello I'm Nik on Unsplash