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FARE TERAPIA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS: COSA CAMBIA?

29/04/2020 - Categoria: Psicoterapia

In un momento storico così straordinario ed imprevedibile, che comporta ricadute psicologiche anche devastanti, la comunità degli psicologi è stata chiamata a svolgere il suo mandato con ancora più cura e impegno.

Ecco perché, da quando è iniziata la pandemia del Coronavirus, noi psicologi abbiamo ricevuto molte mail da parte dei nostri Ordini ed associazioni di appartenenza (nel mio caso, OPPV Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi del Veneto e Associazione per l'EMDR in Italia) e del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, in cui siamo stati guidati e sosteuti nell’adattare il nostro lavoro a circostanze così eccezionali. Fin da subito, in ottemperanza con i decreti ministeriali, siamo stati sollecitati a non fermare la nostra professione ma a convertirla in lavoro a distanza.  

Per prima cosa, si deve mettere in sicurezza la salute di ognuno di noi.

Così, attraverso l’uso di telefonate e di videochiamate, abbiamo potuto fornire sostegno a chi ne aveva bisogno, abbiamo consentito ai nostri pazienti di continuare i loro percorsi già avviati e, ai nuovi contatti, di iniziare la conoscenza.

Come funziona la terapia a distanza?

A guidare il professionista è sempre il rispetto dei principi deontologicivincolanti per tutti gli iscritti all’Albo degli psicologi” (art. 1 C.D.), che sono a protezione sia del paziente che accede al servizio, sia del professionista stesso che lo eroga, garantendo sempre la tutela della privacy e dei dati personali.

Per la prima volta, anche io mi sono ritrovata a condurre le terapie via Skype ed ho scoperto un modo di lavorare molto valido, confermato dai feedback positivi di tutti i pazienti!

Ancora di più rispetto alle sedute ‘dal vivo’, attraverso il device si può essere ulteriormente flessibili con il paziente, per esempio concordando l’orario di seduta quando si è certi che il coniuge si prende cura dei figli, o quando il partner esce per la spesa ecc. Questo permette al paziente di ricreare a domicilio la condizione intima e tranquilla del setting terapeutico, il più simile possibile a quella che abbiamo in studio.

Si può lo stesso venire in studio?

Si, continuano anche le sedute in loco per coloro che non possono avvalersi della modalità a distanza.  E’ fatto obbligo per i pazienti di essere asintomatici, di indossare mascherina e guanti ed igienizzare questi ultimi all’ingresso dello studio.

Da parte mia, assicuro il distanziamento sociale di almeno 2,5 mt, l’igienizzazione della mani attraverso l’utilizzo di un dispenser che tocco solo io, l’uso di mascherina e guanti; la stanza viene sempre arieggiata e pulita con disinfettanti adeguati tra un paziente e l’altro.

Per qualsiasi informazione o curiosità, non esitate a contattarmi!

Photo by Sandie Clarke on Unsplash


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